Scouting for boys

Eravamo ragazzi ancora, con il tempo aperto davanti
I giorni più lunghi, coi calzoni corti, a caccia di vento i semplici canti.
La carta e la colla insieme, incrociare due canne più forti,
legate allo spago, le nostre speranze, nei nostri aquiloni i sogni mai morti.
Si alzano ora in alto, più in alto di allora le danze,
restare confusi, il tempo ti afferra, scommetter sul mondo ma senza arroganza.
La testa nel cielo è vero, ma il camminare ti entra da terra,
e pronti a partire, rischiare la strada, i fiori più veri non son quelli di serra.

E va, più in su, più in là, controvento, è lotta dura, ma… tendi lo spago.
E se sta a cuore a noi, non è vana speranza, cambierà: oltre la siepe vai.

E il potere all’indifferenza, indifferenza che al potere fa ladri,
la terra ormai scossa dagli atomi pazzi, denaro trionfante schiaccia grida di madri.
Ed ancora la grande corsa, per gli stupidi armati razzi,
il rialzo e i profitti, più disoccupati, e c’è sempre chi dice: “State buoni ragazzi”.
E nascosta rassegnazione, dietro grandi progetti mancati.
Non è più il tempo di facili sogni, i nostri aquiloni hanno i fili bloccati.
Ma vediamo più acuti e nuovi, affiorare continui bisogni,
solidali ci chiama la città dell’uomo, sporcarsi le mani in questo mare è un segno.

E va, più in su, più in là, controvento, è lotta dura ma… tendi lo spago.
E se sta a cuore a noi, non è vana speranza, cambierà: oltre la siepe vai.