Un falco

Un falco volava nel cielo un mattino, ricordo quel tempo quando ero bambino.
Io lo seguivo e nel rosso tramonto, dall’alto di un monte scoprivo il mio mondo.

E allora eha, eha, eha! E allora eha, eha, eha!
Eha, eha, eha, eha, eha, eha, eh!

Fiumi, boschi e mari senza confine, i chiari orizzonti, le verdi colline.
E un giorno partivo per un lungo sentiero, partivo ragazzo e tornavo guerriero.

E allora eha, eha, eha! E allora eha, eha, eha!
Eha, eha, eha, eha, eha, eha, eh!

Le tende rosse vicino al torrente, la vita felice tra la mia gente.
E quando il mio arco colpiva lontano, sentivo l’orgoglio di essere indiano.

E allora eha, eha, eha! E allora eha, eha, eha!
Eha, eha, eha, eha, eha, eha, eh!

Fiumi, boschi e mari mossi dal vento, lune su lune, i miei capelli d’argento.
E quando era l’ora dell’ultimo sonno, lasciavo il mio campo per non farvi ritorno.

E allora eha, eha, eha! E allora eha, eha, eha!
Eha, eha, eha, eha, eha, eha, eh!

Un falco volava nel cielo un mattino e verso il sole mi indicava il cammino.
Un falco che un giorno è stato colpito, ma non è morto, è solo ferito.

E allora eha, eha, eha! E allora eha, eha, eha!
Eha, eha, eha, eha, eha, eha, eh!